RAFFORZIAMO
LA LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA!
Basta persone senza
casa, basta case senza persone!
A Trezzano ci sono quasi 200 famiglie in attesa di assegnazione di un
alloggio a canone sociale o moderato e decine di nuclei famigliari
sotto sfratto.
E' necessario iniziare a fare una mappatura degli appartamenti
pubblici vuoti, sia Aler che del Comune, in modo da poterli assegnare
alle famiglie ai primi posti della graduatoria; ma è altrettanto
urgente istituire una Commissione assegnazione case popolari per dare
corso alle assegnazioni in deroga al bando previste dalla legge
regionale 27/2009, previste nella misura del 25% delle assegnazioni
per tutti quei casi di sfrattati per morosità incolpevole o finita
locazione che presentano i requisiti economici e sociali per
l’assegnazione di un alloggio popolare.
Solo per effetto delle nostre pressioni l'amministrazione comunale ha
raccolto i nominativi di quelle famiglie che possono ottenere un
sostegno ai sensi del decreto attuativo sulla "morosità
incolpevole" della l.124/2013, che dispone la graduazione dello
sfratto e l'istituzione di un fondo per aiutare la famiglia a
stipulare un contratto a canone concordato con un privato.
Per le 6 famiglie che hanno presentato la richiesta è stato previsto
un contributo complessivo di 44.000 Euro e la proroga dello sfratto
al 30 aprile.
Il tempo scorre e trovare oggi un privato disposto a stipulare questo
tipo di contratto si è fino ad ora rivelato impossibile, non solo a
Trezzano ma ovunque si sia tentato di applicare il decreto sulla
morosità incolpevole.
Il Comune deve affrettarsi a trovare delle soluzioni per tutte e sei
queste famiglie, perché il Prefetto ha già detto che non potrà
fare un altro decreto.
Varie segnalazioni ci indicano alloggi popolari vuoti sia in via
Pirandello che Carducci. E siamo sicuri ce ne siano anche degli
altri.
Con la vostra segnalazione all'email
ciastrezzano@gmail.com
potete aiutarci a mappare gli alloggi popolari vuoti.
Noi ci impegnano a raccogliere e verificare l'esattezza delle
segnalazioni così da poter chiedere al Comune di iniziare
immediatamente le assegnazioni qualora sia decaduto il diritto di
assegnazione del precedente assegnatario.
Venite a trovarci di persona : noi ci incontriamo
ogni venerdì dalle 18 alle 19.30 presso la RiMaflow di via
Boccaccio, 1.
Organizzati e lotta con il Comitato inquilini e abitanti
solidali!
NASCE IL COMITATO DEGLI INQUILINI E ABITANTI SOLIDALI DI TREZZANO.
Dopo alcuni mesi di incontri tra attivisti per il diritto alla casa, inquilini sotto sfratto per morosità incolpevole e cittadini di Trezzano abbiamo deciso di dare vita ad un percorso nuovo per Trezzano e i suoi abitanti.
Un Comitato per il diritto alla casa che sia di supporto per chi è sotto sfratto o rischia di finire in mezzo ad una strada perché ha perso il lavoro o perché ha subito una riduzione del reddito; che sia di aiuto per chi vuole accedere alle graduatorie; per chi pretende che i criteri e le modalità sulla base delle quali vengono compilate le graduatorie vengano rese pubbliche, per attivare un controllo da parte della cittadinanza, così da scongiurare favoritismi e/o clientelismi; per la casa popolare e per tutti coloro che intendono la casa come un bene primario, da garantire a tutte/i senza alcun tipo di discriminazione di razza o di censo, come stabilito dalla Costituzione Italiana.
Da settembre dell’anno scorso abbiamo avviato con l’ausilio del sindacato Unione Inquilini una serie di incontri con il Comune e l’amministrazione di Trezzano con l’obiettivo di ottenere la più rapida attuazione del decreto ministeriale sulla morosità incolpevole emanato nel maggio del 2014, recante disposizioni, all’art. 6 comma 5, per la tutela dei soggetti nella condizione di morosità non colpevole; tutele che vanno dalla graduazione della forza pubblica per l’esecuzione dello sfratto alla sanatoria della morosità qualora il proprietario fosse disposto a stipulare, tramite mediazione del comune di appartenenza, un nuovo contratto a canone agevolato concordato.
Il Comune di Trezzano, su nostra pressione, si è attivato in tal senso e ha ricevuto pochi giorni fa dall’Ufficio della Prefettura di Milano conferma della proroga dello sfratto fino al 30 aprile, per tutte e sei le famiglie comprese nell’elenco dei morosi incolpevoli del nostro comune. Un primo parziale ma importante risultato è stato ottenuto grazie alla mobilitazione di un gruppo abbastanza ristretto di persone. Si tratta di estendere e generalizzare la proroga degli sfratti per morosità incolpevole a tutto il territorio della Città Metropolitana. Ma prorogare gli sfratti non basta! Bisogna avere il coraggio di andare alla radice del problema, che è lo strapotere della grande proprietà immobiliare e della rendita finanziaria .
Infatti, da quando è stato abolito l’equocanone, nel 1998, tutti i Governi succedutisi hanno favorito con le loro politiche solo i palazzinari e la rendita finanziaria, e hanno praticamente bloccato la costruzione di nuove case popolari per non fare concorrenza al mercato privato. Il risultato di vent’anni di speculazione edilizia e di liberismo lo abbiamo sotto gli occhi, quotidianamente. A causa della micidiale crisi in corso e per l’enorme precarietà lavorativa, sempre meno famiglie sono in grado di accendere un mutuo, o di continuare a pagarlo regolarmente, o di sostenere i canoni d'affitto a libero mercato.
E ciò ha portato a oltre 45000 sfratti richiesti e 6000 eseguiti nella sola regione Lombardia nel 2013, la Regione d’Italia più colpita, e per il 2014 è previsto un ulteriore aumento.
Così anche a Trezzano si contano a centinaia gli appartamenti privati vuoti, sorti per gli interessi della speculazione edilizia privata con il beneplacito di tutte le amministrazioni comunali che hanno usato il territorio solo per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.
1.Bisogna reintrodurre un rapporto equo tra canone e reddito, con un provvedimento nazionale altro che Piano Casa Renzi-Lupi che regala le case popolari vendendole all’asta agli speculatori o che colpisce e criminalizza chi non ha un tetto e occupa immobili sfitti e inagibili da anni.
2.A fronte di decine di sfratti emessi ogni anno nel nostro territorio, ci sono centinaia di alloggi privati sfitti; proponiamo di attivare un tavolo di contrattazione tra le parti sociali ( proprietà privata, cooperative edilizie e sindacati ) sotto la regia del Comune con l’obiettivo di mettere sul mercato una parte fissa del costruito invenduto o dello sfitto da più di due anni a canone concordato; si avrebbe un importante effetto di calmieramento degli affitti in tutta Trezzano oltre che un immediato beneficio per le famiglie con redditi medio-bassi, ma che non hanno i requisiti per l’accesso alla casa popolare (non più di 14000 euro di reddito ISEE ERP)
3.C’è da fare inoltre un’attenta mappatura degli alloggi vuoti non assegnati di proprietà Aler e Comune, garantendo trasparenza e massima pubblicità del punteggio delle graduatorie, e al tempo stesso indicando soluzioni abitative a canone agevolato per tutti quei nuclei familiari che non avessero più i requisiti per permanere nelle case popolari ( reddito ISEE superiore ai 35000 euro ).
4.C’è infine una questione che ci sta particolarmente a cuore, cioè la restituzione alla collettività dei beni immobili confiscati alle mafie. Proponiamo che una parte consistente di questi immobili presenti sul nostro territorio venga convertita a abitazioni per famiglie in stato di emergenza abitativa e per progetti di reinserimento di madri e padri in difficoltà per i problemi economici dovuti alla separazione.
Ci vedremo a partire da Venerdì 20 febbraio tutti i venerdì dalle ore 18,00 alle 19,30 presso la Rimaflow, una fabbrica recuperata dalle operaie e operai licenziati dalla Maflow, che è stata ridotta al fallimento non già per crisi industriale ma per speculazione finanziaria e poi chiusa definitivamente nel dicembre 2012.La lotta delle operaie e degli operai della RiMaflow per riappropriarsi del diritto al lavoro, al reddito e alla dignità, è anche la nostra lotta per il diritto alla casa, insieme siamo più forti.
APPROVAZIONE DEL BLOCCO SFRATTI E SOSTEGNO PER LA MOROSITA' INCOLPEVOLE
Lo sfratto di 6 famiglie trezzanesi è stato rimandato di alcuni mesi e sono stati assegnati 44.000 € per aiutare queste famiglie colpite dalla crisi economica.
Queso risultato non si sarebbe raggiunto senza gli incontri e le nostre proposte, pressioni e richieste (iniziate nel luglio 2014) all'Amministrazione Comunale, al coinvolgimento del sindacato Unione Inquilini, all'interesse e solidarietà di altre realtà territoriali, e all'attività degli uffici comunali.
Ora, però, è necessario che a Trezzano si inizi ad attuare una politica finalizzata a garantire il diritto ad una abitazione degna ad ogni cittadino, le nostre proposte sono:
- una mappatura dello sfitto pubblico e monitoraggio delle condizioni di utilizzo.
- Assegnare fuori bando le case a chi viene sfrattato
- Assegnare tutte le case sfitte alle famiglie in graduatoria (A Trezzano sono oltre 200 persone).
- Attuare politiche di contenimento del caro affitti incentivando accordi locali con le grandi proprietà immobiliari e le cooperative con l'attivazione dei canoni a canale concordato e agevolato.
Cittadine e Cittadini per una Trezzano Migliore
MOBILITIAMOCI CONTRO GLI SFRATTI!
Obiettivo minimo raggiunto: sfratto prorogato di 2 mesi. Ora però
bisogna passare ai fatti: o una soluzione ai sensi del decreto attuativo
della legge 124/2013 oppure un percorso di accompagnamento sociale
stabilito dal Comune.
MOBILITIAMOCI PER IL DIRITTO ALLA CASA !
Da quasi vent’anni il mercato immobiliare è nelle mani degli interessi privati di banche e costruttori; è stato abolito l’equo canone nel 1998 per consentire alle grandi proprietà immobiliari di fare affari illimitati con il mattone. Il risultato è l’abnorme aumento del costo delle case, gli affitti alle stelle e l’aumento del consumo di suolo agricolo per fare spazio a milioni di metri cubi di cemento che non si riesce poi a vendere! La crisi ha tagliato le gambe a chi già faceva una grande fatica a pagare affitti e mutui sempre più cari, con la perdita del posto di lavoro o la messa in cassa integrazione molte famiglie si sono trovate di fronte al dilemma se pagare l’affitto o dare da mangiare ai figli. E’ il dramma che vivono ogni giorno molte famiglie di Trezzano, che adesso vivono nell’incertezza e nell’angoscia di uno sfratto imminente!
Il Governo ha fatto poco, male e in grave ritardo per far fronte all’emergenza abitativa esplosa in questi anni, emergenza che ha visto nella sola Lombardia 45.591 richieste di sfratti nel corso del 2013, con 6023 sfratti eseguiti (dati del Ministero degli Interni); 1 provvedimento di sfratto emesso ogni 314 famiglie, ma considerando che nelle grandi città e nei centri ad alta densità abitativa 1 famiglia su tre vive in affitto, il rapporto vero è di almeno una famiglia su cento con sfratto eseguito o in corso.
Il ministro Lupi ha varato un decreto-casa che stanzia risorse risibili per il sostegno alla morosità incolpevole, solo 20 milioni di euro per ognuno degli anni 2014 e 2015, con sette mesi di ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti (da ottobre 2013 a maggio 2014), e i Comuni destinatari delle risorse non li hanno potuti ancora utilizzare per rispondere alle richieste degli inquilini in condizione di morosità incolpevole.
Il Governo ha stanziato 100 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per il 2015 per il sostegno all’affitto, ma la platea di aventi diritto è di almeno 400 mila famiglie, e ciò equivale a distribuire 20 euro per nucleo. Poco più di dieci anni fa la Regione Lombardia stanziava da sola 100 milioni di euro l’anno per il Fondo sostegno affitti.
Infine il Governo continua a ritardare la conversione del decreto che definisce i criteri di utilizzo degli stanziamenti previsti per la ristrutturazione delle case popolari, mentre solo nell’area della Città Metropolitana ci sono 10 000 alloggi popolari di proprietà Aler e del Comune di Milano sfitti e abbandonati.
TUTTO CIÒ È INACCETTABILE E NON PIÙ SOSTENIBILE!
Chiediamo al Governo:
• Una proroga generalizzata degli sfratti di almeno due mesi per dare tempo ai Comuni di comporre le liste degli inquilini morosi incolpevoli e di inviarle alle Prefetture per l’attivazione della procedura di graduazione
• Lo stanziamento di 1 miliardo di euro per un vero Piano Casa nazionale con la ristrutturazione del patrimonio di edilizia popolare e la costruzione di almeno 10000 nuovi alloggi, anche recuperando edifici pubblici.
Chiediamo al Comune di TREZZANO:
• Di aprire un tavolo di confronto sulle politiche abitative con le associazioni e i sindacati che si occupano di diritto alla casa e disagio abitativo, per un attento monitoraggio delle condizioni di utilizzo del patrimonio di Edilizia Residenziale pubblica, e dello sfitto anche nel settore dell’edilizia privata.
• Di chiedere con forza alla Regione Lombardia di bloccare qualsiasi piano di vendite all’asta degli alloggi popolari e di assegnare tutte le case sfitte alle famiglie in graduatoria, oltre 200 solo a Trezzano.
• Di attuare politiche di contenimento del caro affitti incentivando accordi locali con le grandi proprietà immobiliari e le cooperative con l’attivazione di canoni a canale concordato e agevolato.
ANCORA SFRATTI A TREZZANO
Lo stato di
questa famiglia è stato oggetto di vari incontri con l’Amministrazione Comunale che
sono culminati nella redazione, e consegna al Prefetto, dell’elenco di famiglie
con i requisiti per beneficiare del fondo per la morosità incolpevole e la
graduazione degli sfratti, in cui questa famiglia è ricompresa. Tuttavia hanno ricevuto l’esecuzione di
sfratto.
Per questo ci incontriamo giovedì 15 alle ore 20.30 presso
la RiMaflow in via Boccaccio, 1 a Trezzano sul Naviglio (MI) per discutere di:
- applicazione dell’art.6, co.5, della legge 124/2013 che
istituisce il fondo per la morosità incolpevole e che consente ai Comuni e ai
Prefetti la graduazione degli sfratti, strumento essenziale per ottenere il
passaggio da casa a casa degli sfrattati.
- valutare la possibilità di organizzare un presidio in
solidarietà della famiglia colpita da sfratto esecutivo.
Invitiamo tutti i cittadini, i comitati, le forze politiche
e di movimento interessate a partecipare.
Cittadine e Cittadini per una Trezzano Migliore
SOSPENDERE GLI SFRATTI A TREZZANO PER MOROSITA' INCOLPEVOLE - USCIRE DALL'EMERGENZA CASA
Questo
non è un caso isolato, a Trezzano continuano ad aumentare le ingiunzioni di
sfratto per morosità e altri sfratti esecutivi sono previsti nelle prossime
settimane.
Le
persone e le famiglie colpite da questo dramma sociale non hanno potuto pagare
il canone di affitto o la rata del mutuo a causa della perdita del posto di
lavoro, della messa in cassa integrazione o in mobilità, o per la riduzione
delle ore lavorative e dello stipendio, come nel caso della giovane mamma
separata, che si è vista ridurre il contratto di lavoro part time a sole 20 ore
settimanali.
Queste
persone subiscono due torti: il primo è quello di vedersi negato il diritto a
un lavoro che permetta di vivere dignitosamente, come previsto dalla nostra
Costituzione; il secondo è quello di diventare “morosi incolpevoli” e di essere
gettati in mezzo alla strada, con i propri familiari e con le proprie cose più
care.
L’attuale
situazione di emergenza è la conseguenza della totale mancanza di una seria
politica per la casa da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi
decenni: l’Italia è all’ultimo posto in Europa come incidenza di case sociali,
mentre si continua a favorire il consumo di suolo per la speculazione
immobiliare e a costruire case private che poi restano vuote perché
inaccessibili economicamente.
L’ultimo
decreto casa del governo riconosce il problema della “morosità incolpevole”, ma
non prevede né misure di sospensione degli sfratti né risorse economiche adeguate
per costruire nuovi alloggi sociali.
Gli
stessi Comuni, a parte qualche caso esemplare, invece di sostenere la rivendicazione del diritto
alla casa insieme ai loro cittadini, preferiscono non creare difficoltà al
governo nazionale.
Il
27 giugno abbiamo inviato una lettera al Comune di Trezzano sul Naviglio per
chiedere un incontro urgente, insieme alla cittadina interessata dallo sfratto
del 9, e l’1 luglio ci siamo incontrati con il Sindaco, l’Assessore alle
Politiche Sociali e i responsabili del settore.
Nell’incontro
abbiamo avanzato una proposta urgente per far fronte all’emergenza:
- l’intervento immediato del Sindaco di Trezzano sul Naviglio nei confronti del Prefetto di Milano, per esporre i gravi rischi che l’emergenza casa potrebbe causare per la convivenza civile del nostro comune e per chiedergli, in quanto autorità di pubblica sicurezza, di disporre la sospensione dell’esecuzione degli sfratti per morosità incolpevole, a partire da quello del 9 luglio;
e
abbiamo proposto una serie di interventi che permetterebbero di iniziare a
risolvere la crisi abitativa:
- l’aggiornamento dell’anagrafe dell’edilizia sociale e il censimento degli appartamenti comunali e ALER vuoti o occupati da persone che non ne hanno i requisiti;
- l’immediata apertura dei bandi di assegnazione degli alloggi comunali e ALER;
- l’apertura di un tavolo con le grandi proprietà immobiliari perché si assumano la loro parte di responsabilità sociale sull’emergenza casa a Trezzano sul Naviglio;
- la destinazione di finanziamenti comunali adeguati per la costruzione di nuovi alloggi sociali.
Il
Sindaco e l’Assessore hanno preso atto delle nostre proposte e si sono
impegnati ad attuarle.
Noi
ci auguriamo che questi impegni si trasformino in interventi concreti e
continueremo ad operare per dare un
riferimento sui problemi del lavoro e della casa e per costruire la più larga
solidarietà attorno alle persone colpite da sfratto incolpevole.
PER IL DIRITTO ALLA CASA
A
Trezzano sono centinaia gli appartamenti privati che continuano a restare vuoti
e che sono sorti solo per gli interessi della speculazione immobiliare, con il
beneplacito delle amministrazioni comunali che hanno usato il territorio solo
per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.
E
questo, mentre si allarga il dramma sociale di cittadini senza un’abitazione e
di numerose situazioni limite: donne separate e con figli che sono state
sfrattate o sulla cui casa pende un’ingiunzione di pignoramento, giovani
costretti a vivere in automobili, persone che non riescono più a saldare interamente
il muto o l’affitto.
E la situazione è destinata ad aggravarsi,
perché a causa della crisi e delle chiusure di aziende, si stima che circa 600
persone, uomini e donne, sono rimaste senza lavoro e rischiano di entrare in
una situazione di povertà e nella spirale drammatica della mancanza di reddito
e quindi dell’impossibilità di pagare il mutuo o l’affitto.
A Trezzano, tante case senza
abitanti, ma anche tanti abitanti senza casa!
E in questa situazione drammatica, è stata
portata a nostra conoscenza la possibile esistenza di appartamenti popolari
vuoti a seguito dell’abbandono da parte dei relativi assegnatari, e che il
Comune non riesce a censire.
Il diritto all’abitazione è un diritto riconosciuto tanto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, oltreché dal Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali.
Nel nostro ordinamento esso rappresenta un interesse preminente di
rilevanza costituzionale perché rivolto a soddisfare un’esigenza di
carattere primario, cosa che impegna tutti i poteri pubblici alla sua tutela
attraverso un’adeguata politica economica e finanziaria.
In alcuni casi la Corte Costituzionale ha
qualificato la pretesa all’abitazione
come un vero e proprio diritto
perché strumentale rispetto ad altre condizioni oggettive di bisogno.
Noi, della lista di “Cittadine e Cittadini per una Trezzano Migliore”, riteniamo che un’amministrazione comunale debba avere come primaria preoccupazione quella di assicurare il diritto ad un’abitazione degna ad ogni cittadino, e quindi avanziamo le seguenti proposte per risolvere la crisi abitativa presente nel nostro comune:
- Censimento degli appartamenti popolari vuoti e immediata apertura del bando di assegnazione.
- Creazione di una banca dati di tutti gli alloggi vuoti con il fine di poter conoscere la proposta abitativa privata esistente e le condizioni economiche richieste. Istituzione di un servizio comunale, aperto al pubblico, per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta, soprattutto per la ricerca di affitti agevolati.
- Apertura di un tavolo di confronto con i privati e imprese proprietarie degli alloggi vuoti, perchè concorrano a dare risposte al problema sociale della casa, mettendoli in vendita a prezzi accessibili o stabilendo affitti agevolati e/o sociali, almeno nei prossimi anni.
- Qualora la situazione emergenziale lo richieda, varo di un referendum tra la cittadinanza, i cui risultati saranno segnalati alla Prefettura di Milano, per chiedere la requisizione temporanea di appartamenti tenuti sfitti da almeno 5 anni se di proprietà di imprese o seconde case, senza minimo temporale se terze case, da destinare a finalità pubbliche e quindi a famiglie in attesa di una casa popolare. La legittimità di queste pratiche è dimostrata da varie disposizioni normative, le principali delle quali sono l’art.7 della legge 20 marzo 1865, n.2248 e l’art. 835 del Codice Civile, oltreché svariate sentenze della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato.
- Stanziamento di risorse per la costruzione di nuovi alloggi popolari e di edilizia convenzionata
Tutto
ciò senza smettere di reclamare ad alta voce la necessità che a livello
governativo si disponga un blocco degli sfratti su tutto il territorio
nazionale per non meno di due anni!



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