Chi siamo
La lista di "Cittadine e Cittadini per una Trezzano Migliore" nasce a seguito di un'appello e di una serie di incontri aperti, promossi da un comitato di cittadini trezzanesi, con l'intento di aprire una seria e chiara riflessione sulle cause e i problemi che hanno impedito ai Comuni, soprattutto negli ultimi anni, di rispondere alle loro prerogative e funzioni fondamentali verso i cittadini.
Un Comune è tale se fornisce ai cittadini i servizi pubblici, strade e mobilità, case a prezzi accessibili, nidi e scuole materne, edifici scolastici che non crollino, difesa dell’ambiente, assistenza agli anziani, spazi di socialità, integrazioni del reddito ecc…
Tutto ciò è diventato, o sta diventando, negli ultimi tempi, quasi un’utopia in conseguenza della continua diminuzione delle erogazioni statali in favore dei bilanci comunali, dei vincoli di finanza imposti dal Patto di Stabilità e dei continui tagli operati in virtù delle politiche di austerità selvaggia e del rigore applicate dai Governi Nazionali ed imposte dalla Troika, rispondenti agli interessi dell’alta finanza, e finalizzati, in primo luogo, allo smantellamento dello stato sociale. Il risultato è che oggi, neanche i Comuni più virtuosi riescono a garantire adeguatamente servizi ai cittadini. A ciò dovrebbero poi aggiungersi anche i costi sempre maggiori del sistema politico nazionale, che si guarda bene dal tagliare sprechi e privilegi scaricando tutti gli oneri sui Comuni e i cittadini.
Oggi stiamo assistendo a numerose prese di posizioni critiche da parte di Sindaci di comuni italiani; critiche però miopi, perchè caratterizzate dalla sola pretesa o rivendicazione mossa al Governo della necessità di ulteriori o maggiori erogazioni di fondi, senza che vi sia una chiara condanna di quelle che sono le cause dell’esiguità di risorse pubbliche. E ciò è dovuto al fatto che tali Sindaci o sono appartenenti o simpatizzanti dei partiti che governano a livello nazionale, oppure di partiti che sono più o meno alleati dei governanti.
Per questo assistiamo ad una loro predilizione verso un silenzioso e colpevole taglio dei servizi, soprattutto per i settori sociali più deboli, aumento delle tasse od introduzione di nuove, oltreché l’invenzione di nuove entrate a suon di multe e continue edificazioni per incamerare gli oneri di urbanizzazione.
Anche le politiche amministrative a Trezzano sono rimaste intrappolate in questo circolo vizioso.
Noi crediamo che i cittadini abbiano il diritto di non dover rinunciare né alla solidarietà né al miglioramento urbanistico del luogo in cui vivono.
Per questo, durante i nostri incontri ci siamo chiesti innanzitutto quanto possano aver pesato nel bilancio del nostro Comune, oltre alla cattiva gestione finanziaria, al clientelismo, alla corruzione e agli sprechi, i tagli provocati da tali politiche. E quindi riteniamo sia doveroso rendere partecipi i cittadini, prima del voto, delle difficoltà economiche evitando di arricchire i programmi elettorali con promesse di sontuosi interventi pubblici che mai si realizzeranno.
Crediamo sia necessario ritornare ad una politica sobria, onesta, ispirata ai principi del buon governo e della solidarietà, alla difesa del territorio, dell’ambiente e dell’acqua come beni comuni, che esprima chiaramente la propria contrarietà alle politiche di privatizzazione della grande finanza e della speculazione, estranea ai compromessi di palazzo e che ponga a fondamento del proprio ragionamento e consenso lo sviluppo della partecipazione cittadina. Una partecipazione reale, attiva e propositiva, che solleciti i cittadini a non essere soltanto degli “ascoltatori estranei” alla discussione ma che, ponendoli di fronte alle proprie responsabilità di parte vitale del Comune, sappia sviluppare un processo di reciproco condizionamento di educazione ed apprendimento tra la politica e la cittadinanza attiva.
Ed infine, una politica che ponga saldamente al centro del proprio essere la nostra Costituzione repubblicana. Perché la Costituzione è innanzitutto la promozione di un’idea di
società divergente da quella asservita al profitto e allo sfruttamento, come imposto dal sistema capitalista e dalle politiche neoliberiste.
Collocare al centro delle proprie rivendicazioni la Costituzione significa, secondo noi, non soltanto assumere un atteggiamento difensivo per quanto riguarda i diritti che vi sono sanciti; ma soprattutto sapersi porre in senso offensivo, e cioè pretenderne l’attuazione per poter poi protendere verso quell’idea di società che vi è impressa negli articoli. Ed infatti, attuazione della costituzione significa anche dare piena realizzazione a quei diritti dello stato sociale, che oggi sono i primi a ritrovarsi minacciati dalle politiche dei tagli e del rigore imposteci dal pensiero unico del neoliberismo mondiale.
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